Carta d'identità

Aprile 1998

Questo periodico ha sempre avuto, e vuole continuare ad avere, come specifica identità, lo scopo di sollecitare l'attenzione e la riflessione critica dei lettori sugli aspetti culturali, sociali, economici e politici che hanno un più immediato impatto con la vita quotidiana della gente, sia a livello nazionale che locale.
A tal fine si considera LA SCUOLA come architrave portante della struttura sociale. Non a caso la sua organizzazione è stata sempre usata, ed oggi ancora di più, dai politici dominanti, democratici e non, come "strumento di potere" socio - politico.
INTERVENTI ritiene, pertanto, che tutto ciò che ruota e circola dentro e fuori le istituzioni scolastiche vada considerato oggetto da sottoporre alla massima vigilanza ed attenzione, e non solo degli "addetti ai lavori". Questi, ovviamente, hanno un ruolo fondamentale ed insostituibile da svolgere per l'efficienza e l'efficacia della scuola come servizio alla società. Ma ciò non significa che tutti gli altri cittadini, compresi quelli che per ragioni di età non hanno più impegni scolastici diretti, non possano e non debbano interessarsi della scuola come problematica.
Si ritiene, anzi, che la più lunga e variegata esperienza di vita possa consentire loro di fornire contributi concreti e fattivi.
Al personale dirigente, docente e non docente della scuola un appello particolare, anche se può apparire retorico e scontato:
"" Nelle vostre mani ci sono le sorti immediate e future della società; si tratta di un potere enorme che può anche annullare quello implicito ed esplicito dello "strumento..." sopra citato; cercate di farne un uso efficiente ed efficace ai fini della democrazia: Voi potete salvare le nuove generazioni da un futuro grigio in ogni senso: basta che lo vogliate""

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Aprile 2008

Rileggendo dopo 10 anni la "carta di identità", con cui avevamo qualificato INTERVENTI quando fu trasformarto da cartaceo a telematico, ci sembra di poter dire che il contenuto conserva ancora intatta, se non addirittura rafforzata, la sua validità. Anche oggi pensiamo di confermare per INTERVENTI la sua    particolare e non usuale qualificazione ad una iniziativa editoriale "sui generis" , mirata a richiamare l' attenzione sulle attuali problematiche regionali e nazionali. Non ha e non può avere, dunque, la funzione di gazzettiera giornaliera". INTERVENTI si coloca, perciò, dopo la cronaca".
La politica, l' economia, lo sviluppo, lo stato etico, la morale pubblica e privata, i rapporti sociali, la religione, ecc., sono tutti concetti e categorie che si acquisiscono,  sulla base delle rispettive capacità personali, con lo studio, la conoscenza, la riflessione, l'impegno costante, nella vita e nel lavoro. Queste capacità si  apprendono  anzitutto in famiglia, ma poi si affrontano e si affinano nella scuola. Questa, purtroppo, da diversi lustri è stata declassata togliendole la sua originaria identità. L'appello ai docenti, che si può leggere nel testo che precede, resta tuttora valido, e forse, ancor più di quando lo abbiamo scritto. Allora, infatti, non ancora aveva fatto danno diffuso la convinzione politica dei docenti dalla media all' università.
Ora il danno è diventato visibile. Dalla scuola escono giovani incapaci non solo di leggere e scrivere e far di conto ma anche di una pura ed autonoma capacità di pensiero politico. I docenti ne traggano le conseguenze e si comportino come richiede  il bene delle nuove generazioni.

 

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Integrazione Agosto 2012

Quando abbiamo pubblicato i due paragrafi che precedono nessuno pensava alla possibilità di una crisi che sta vivendo mezzo mondo, dagli USA all' Europa in modo particolare. Ma la crisi che ci intriga e preoccupa non è tanto quella economico-finanziaria, dalla quale in un modo o nell' altro si viene fuori con tempi più o meno lunghi e connessi sacrifici, quanto quella educativa e culturale. Questa, infatti, per molti versi costituisce la base su cui i pochi "diabolici" speculatori finanziari privati, costruiscono le loro fortune materiali. Ecco perché la SCUOLA è stata sempre utilizzata come strumento di potere dandole solo il ruolo di trasmettere conoscenze non finalizzate alla divulgazione dell' effettivo ruolo naturale della moneta.

In pratica, sfruttando in modo truffaldino il naturale egoismo umano , è stata diffusa la convinzione che la moneta è una merce acquistabile, vendibile e "barattabile" come un qualsiasi prodotto materiale . La sua funzione vera, invece, è quella di strumento inventato per semplificare e facilitare lo scambio e la creazione di prodotti impossibili o difficili da realizzare col sistema originario del baratto ( io ti do un pollo ma tu mi dai un coniglio) .

Per questo motivo la gestione della vita comunitaria dello Stato non può basarsi sull' uso di moneta chiesta in prestito a finanziatori e speculatori privati. L'origine di tutte le crisi economiche sta qui. Con questo ulteriore appello chiediamo alla SCUOLA, , e a tutto il personale che ci lavora , di programmare subito questa particolare attività di insegnamento al fine di ribaltare l' attuale uso della finanza. Le prossime generazioni saranno grate. Ma ancor più potrebbe essere strumento risolutivo dell' €urocrisi.


Montesquieu:  "La libertà è la possibilità di fare quello che si deve"

Ferriere: 
"...fare tutto quello che si deve, per gli altri e per se stessi..., Questa è la libertà che io voglio per il fanciullo, quella che egli deve imparare a conquistarsi."

Parafrasando Ferriere: La scuola (attiva) è la pietra angolare della società (democratica).


 

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