Didattica

2^ PROVOCAZIONE PER IL MINISTRO GIANNINI : A COSA SERVONO LE PROVE INVALSI?

Tempo di prove nelle scuole italiane : dalle elementari ai licei. Cosa accertano i test : gli apprendimenti, le conoscenze , le competenze , l' intelligenza , o altro, degli alunni ? O servono per valutare l' efficienza e l' efficacia degli istituti scolastici? Cioè le capacità professionali dei docenti e , perché no ? , dei dirigenti ? A nostro avviso non servono a niente di tutto questo. Forse ha avuto ragione Andrea Bajani quando ha scritto che la scuola non serve più a niente. E allora a che gioco si sta giocando nel MIUR, e nei connessi ambienti burocratico / politici ?

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MATURITA' 2011 NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI SUPERIORI

 

Il 31 gennaio 2011 il MIUR, con apposito Decreto Ministeriale , n. 6, ha reso note le materie oggetto della seconda prova scritta negli esami di Stato finali dei corsi ordinari e sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado. Ne ha dato informazione , con apposito comunicato stampa su Youtube il Ministro Gelmini. Il comunicato pubblica l' elenco delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di maturtità. E' superfluo ricordare che la prima prova scritta sarà, come sempre , quella di italiano. La novità che si rileva dal comunicato è l' affidamento di alcune materie ai menbri esterni delle commissioni. Questa decisione, che rientra nel contesto relativo alla modifica della composizione delle commissioni, susciterà sicuramente reazioni negative sia fra i docenti che probabilmente fra gli alunni. Questi, inoltre, secondo i risultati dei primi sondaggi telefonici , hanno dichiarato in maggioranza, che si prevedono esami duri.. Senza entrare nel merito riteniamo che, per la valutazione della riforma occorre aspettare la fine degli esami. Dopo esprimeremo anche il nostro parere. Le reazioni a caldo non centrano quasi mai l' obiettivo giusto. Intanto, per adesso, "in bocca al lupo" a tutti .

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OMAGGIO ALLE TRADIZIONI POPOLARI DELL’ ABRUZZO

Dopo quasi cento anni tornano in tipografia  le FAVOLE DI NATALE  di Gabriele d' Annunzio tratte da "Parabole e novelle" del 1916. La ristampa è opera dell' Editore Solfanelli particolarmente sensibile agli aspetti culturali della nostra regione. Pubblichiamo volentieri la presentazione pervenutaci via E.Mail  poiché, a parte l'indubbio valore letterario, la ristampa  ripropone  l' opportunità e la necessità storica ed educativa  di non dimenticare le radici  culturali della società contemporanea. . In tal senso crediamo che l' Abruzzo non abbia niente da invidiare a  nessun' altra regione.

Gabriele D'Annunzio FAVOLE DI NATALE, Edizione Solfanelli

 Presentazione di Lucio D'Arcangelo

Non c'è stato movimento letterario che D'Annunzio non abbia toccato o precorso, a cominciare dal verismo per finire con la prosa d'arte. E non si può neppure trascurare ciò che di romantico in senso nazional-popolare persiste in lui.

Il contatto con le tradizioni popolari e con la poesia dialettale, maestro Cesare De Titta, segna in modo indelebile gli esordi del D'Annunzio narratore, come testimoniano Terra Vergine e le Novelle della Pescara, dove, al di là dell'impianto naturalistico, l'autore solidarizza intimamente con quell'immaginario collettivo svelato da Antonio De Nino e Gennaro Finamore nelle sue Tradizioni popolari abruzzesi.

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SE LE NUOVE GENERAZIONI SCRIVONO SOLO STAMPATELLO

La grafologa intervenuta nell' indagine ( speriamo non solo televisiva)  sul delitto di Avetrana ha dato una dimostrazione interpretativa della personalità di Michele, presunto assassino di Sara Scazzi, attraverso l' analisi della sua firma .Mettendo a confronto la descrizione dell' esperta con il quadro generale della vicenda pare che la scienza grafologica meriti una certa credibilità . Riflettendo, invece, su quanto ci dice Bordoni con l' intervento che segue viene il dubbio che probabilmente il lavoro meritevole dei grafologi pare che sia in pericolo di scomparsa.

Domanda : se le nuove generazioni con useranno più la scrittura corsiva sarà possibile interpretare lo stampatello il cui uso si sta diffondendo a causa delle nuove tecnologie della comunicazione digitale? A nostro avviso sarebbe auspicabile che il problema fosse posto  all' attenzione della scuola elementare.. Ciò non tanto per tornare alle aste e agli ombrellini, benché funzionali all' uso della mano, ma per  ridare alla scrittura non solo l' indispensabile ruolo tecnico-comunicativo, ma anche  la manifestazione  "materializzata" della personalità e del carattere, Per non parlare della funzione formativa dell' impegno necessario per  imparare a scrivere in forma leggibile i propri pensieri.(NdD)

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NELL’ AREA INTERURBANA CHIETI-PESCARA IL VOLONTARIATO INTEGRA LA SCUOLA

 

NELLA VAL - PESCARA LABORATORI CREATIVI GRATUITI RIVOLTI AD ALUNNI DA 6 A14 ANNI

"Vivi il tuo spazio 2010: domeniche fra arte, gioco e curiosità"

di Rosaria Maresca

 PESCARA/CHIETI, Area metropolitana - 14 maggio ‘10 - Lo strano destino che caratterizza l'arte e la cultura ha fatto si che, da sempre, quelli che generalmente consideriamo essere gli aspetti più creativi dell'essere umano, nel corso dei secoli abbiano avuto bisogno di importanti e generosi mecenati per sopravivvere. In periodi di magra, nell'estensione dei "settori bisognosi" sembra quasi che si debba inserire l'istruzione, a maggior ragione quella post-scolastica.

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