CHI "GESTISCE" UOMINI, ANIMALI , PIANTE E LE ALTRE FORZE NATURALI TERRESTRI? (4^ puntata) .
Con la puntata precedente abbiamo dato una risposta alla domanda formulata nei titoli chiamando in causa il DENARO e la MONETA , riservandoci di essere più precisi. Con l' intervento del 15 maggio scorso abbiamo trascritto quasi tutte le definizioni che Massimo Fini ha dato al "denaro". Con questo intervento parliamo della MONETA , come oggetto concreto del denaro che per natura è astratto, facendone la sintesi storica dalla nascita , sempre con l'utilizzo del libro di Fini, integrandone il contenuto con nostre considerazioni. L' auspicio che facciamo a noi stessi è quello di riuscire nell' intento di suscitare nei lettori la riflessione sul rapporto della moneta col denaro. La connessione logica appare difficile da accettare, tanto che qualcuno l' ha definita diabolica. La sua conoscenza, però, ci appare logica , necessaria e urgente.Per continuare a leggere argomenti connessi andare nelle cartelle dell' indice "Economia nazionale " e poi su Abbateggio.
L' operazione non è stata semplice perché Fini non ha fatto la storia della moneta, ma ne ha rilevato gli intoppi del percorso temporale senza legarlo all'ordine degli eventi socio-storici del tempo.
Ci fermiamo, per opportunità, al secolo in cui nacque l' industrialismo. Col prossimo intervento crediamo di poter concludere questa speciale "avventura" cercando di dare l' idea di cosa sia l' attuale "gestione finanziaria " mondiale, e di una possibile azione per evitarne le conseguenze negative, sempre più sofisticate e truffaldine. Per saperne di più , chi non lo ha già letto può cliccare sul link che segue .
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Dopo il "no" alle religioni , chi "gestisce " i popoli del mondo? : i governi ? la magistratura col consenso degli avvocati? , le mafie ? . o chi altro? forse nessuna di queste. (2^ puntata). Pubblicato: Venerdì, 22 Aprile 2016 .
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LA NASCITA DELLA MONETA: 700 ANNI AVANTI CRISTO
L' invenzione della moneta, che avvenne nella Lidia, 700 anni prima di Gesù Cristo, ha rivoluzionato la vita dell' uomo sulla Terra creando diffidenza al posto della solidarietà di gruppo, con la conseguente nascita della povertà popolare diffusa. Nacque , nel prosieguo, il lavoro individuale distinto fra manuale e intellettuale. Crebbero anche le città e quindi il "mercato" con l' uso del "denaro". Mercato e danaro diventano indissolubili, dal loro rapporto nasce "il prezzo" con l' uso della MONETA. Questa annulla gli oggetti prima usati col "baratto" per lo scambio di prodotti. Il lavoro diventa necessario per procurarsi la "moneta". L' invenzione della moneta, con le sue conseguenze, comportò anche l' invenzione e la nascita del "capitalismo antico" durato fino al 200 d.C. , ( Nota : - anno in cui fu concepito e scritto il Corano, cioè la Bibbia islamica. Ma per avere un' idea dell' economia avanti Cristo sarebbe opportuno e utile leggere sia l ' antico che il nuovo testamento nelle Sacre Scritture bibliche.)
Dopo la Lidia la moneta di metallo prezioso si diffuse in altre città dell' Asia minore. In Grecia arriva nel 630 avanti Cristo. In Atene 30 anni dopo. A Roma arrivò all' inizio del 3° secolo prima di Gesù e dal Lazio la diffusione si allargò in Europa. In economia la " moneta" crea il "capitale" e la ricchezza. Questa, però, non serviva per vivere, come al tempo del baratto, ma per creare altra "ricchezza". Nacquero, quindi, il "prestito " e "l' interesse" . Si prestavano prodotti alimentari ma soprattutto metalli. Ne consegui l' annullamento dei principi di solidarietà, e quindi la lotta per l' interesse allo scopo di produrre denaro con altro denaro benché astratto e inanimato. Ma l' uso dell' –interesse- non piacque a tutti gli Stati e si cercò di abolirlo. In Israele era proibito verso gli israerliti. Inizia così l' avventura plurisecolare dell' attuale "gestione finanziaria" : ipoteche, depositi, pegni, , monete d' oro o argento o altri metalli meno nobili, lettere di cambio, cambiale, assegni , banconota , carta di credito o debito , infine , ora, il clik sulla tastiera dei computer, che fa fare, alla "moneta /astratta" e/o inesistente, il giro del mondo in pochi secondi.
All' origine la moneta come segno non era molto accettata. Con lo stratego greco Timoteo (378 a.C.) nacque, in tempo di crisi, la " promessa di pagamento a fine crisi" usando cocci di terra col suo timbro. In contemporanea nacquero in Grecia le banche col cambiavalute fra le diverse monete in uso nello Stato. Poi vennero le banche vere che potevano prestare i depositi privati prima vietati.
Uno degli effetti negativi della moneta, nel periodo fra il 500 e il 300 a.C. , fu la nascita e la crescita della ricchezza di pochi , e il contemporaneo impoverimento di molti. Ma in tale periodo la moneta come denaro ebbe vita difficile poiché le famiglie autosufficienti non avevano bisogno della moneta/denaro, la massa popolare, invece, si.
Il mercato, cioè la domanda-offerta contro la moneta/merce, non era condivisa da Platone e Aristotile, questo , infatti, distingueva e condivideva la "produzione per l' uso" da quella per il "profitto" ritenuto non naturale per l' uomo. La sovranità monetaria dello Stato, inoltre, interferiva nell' attività economica degli individui, in particolare con la distribuzione del grano importato , fissando un prezzo convenzionale per evitare un eccessivo rincaro.
L' economia monetaria, insomma, anche per la sua diffusione disorganica, interessò ristrette categorie di persone senza coinvolgere la maggioranza popolare che utilizzava ancora il "baratto".
La nascita della "produzione industriale " ebbe l' effetto , nei 200 anni d. Cristo, di diffondere nel territori abitati l' uso del "denaro / moneta". Settimio Severo a Roma fu costretto , per l' inflazione crescente , a tornare alla moneta-merce al posto di quella coniata di metallo. Insomma si stava tornando all' economia naturale, mentre il denaro-moneta iniziò la sua scomparsa dalla circolazione. Ma il "denaro" , come concetto, non era morto, si stava solo addormentando.
Con le invasioni barbariche, e il conseguente sfascio dell' Impero Romano e la sua impalcatura giuridico – amministrativa, le popolazioni persero ogni protezione . Si tornò in campagna. Nacquero le Signorie con i feudi. Sorsero i Monasteri come sedi protettive e funzione di ricovero e deposito di prodotti, stalle, cantine ecc. Tornò l' auto produzione e il consumo diretto. Il denaro e la moneta non servivano più; il loro sonno durò quasi mille anni.
Nel frattempo , però , si creava l' economia feudale e una nuova struttura socio economica. Nel 1250 nascono, infatti, i Comuni che assumono la funzione di gestire i cittadini che si inurbavano sempre più. L' economia si organizza in due aspetti , quella monetaria in città e quella campagnola , che resta naturale e sempre diffidente della moneta cittadina, la quale, però, si afferma e si trasforma con la successiva rivoluzione industriale. Nel 1300, intanto , si evolveva la forma della moneta con l' invenzione della " lettera di cambio fiduciaria " che venne utilizzata e diffusa come mercato finanziario nel 1535 nella fiera di Besancon. Il suo uso, però, divenne ufficiale nel 1694 quando la Banca d' Inghilterra ne concordò la legalità con lo Stato che aveva bisogno di moneta.
Dopo questo accordo la diffusione della " Lettera fiduciaria" divenne vorticosa in Europa. Crebbe di conseguenza la diffusione del credito bancario che smaterializzò di fatto il "denaro astratto" tramite la "moneta" . Nel prosieguo la sua precedente funzione di materializzazione si annulla man mano in modo sempre più sofisticato , fino a diventarne il sostituto nell' uso commerciale ed economico. Quando adesso si parla di denaro si pensa in automatico alla moneta la quale si è trasformata in un clik sulla tastiera del computer. In merito basta leggere la descrizione di Brandel che nel suo saggio "" Civiltà materiale, economia e capitalismo" scrive : "Questa moneta , moneta senza esserlo, e questi giochi di denaro mescolati alla semplice scrittura e confusi con essa, appaiono non solo complicati ma diabolici ""
La conseguenza che si verifica è che agli inizi dell' età moderna il rapporto fra il DENARO e la MONETA diventa un guazzabuglio di contraddizioni al punto che costringe la Chiesa, già nel 1300,
a tenersi sul vago facendo solo raccomandazioni senza ammonire né poter vietare l' aumento dei prezzi a scapito dei poveri. A tal fine, infatti, nel 1311, non ebbe successo neanche il Concilio di Vienna. Ma, comunque, i mercanti temevano i possibili castighi di Dio.
Nel basso medio evo mancava ancora un' etica commerciale finché non si affermò la decisione protestante che fece da freno.
Dal 700 a.C al 1700 d. C. il mercato monetario è stato, dunque, oggetto di una evoluzione difficoltosa perché non era accettata da tutti i ceti socio-economici. La sua mancata e difficile accettazione ha prodotto, però, la crescita dei mercanti che , onestamente o meno, diventarono ceto medio al punto di partecipare attivamente alla gestione dei Comuni trasformandosi , così in "borghesia". La sua attività ha fatto nascere il concetto di guadagno come "prodotto del lavoro". Ma questo, all' origine, serviva solo per vivere non per lucrare con la produzione oltre il bisogno di vita.
A tal punto le "virtù" , previste anche dalla Bibbia, perdono di significato dal momento che il loro rispetto produce un guadagno economico da cui deriva la dichiarazione che "Il tempo è denaro", quindi anche il "denaro è tempo". Il Denaro diventa di fatto il padrone del tempo umano che si proietta nel "futuro" mediante il risparmio e l' accumulo; questi fanno sorgere la considerazione che lavorare una vita per morire con il massimo possibile di beni o di denaro/moneta per lasciarlo agli eredi , appare comportamento "perverso". Ma di questo "peccato" , nel futuro, nessuno ne tiene conto.
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Ci fermiamo sperando che la sintetica cronistoria sia sufficiente a richiamare l' attenzione sul rapporto denaro – moneta che, a partire dagli effetti socio - economici creati dalla "rivoluzione industriale", ha subito una evoluzione mondiale parossistica e sempre più sofisticata e truffaldina fino al punto da cancellare anche il concetto astratto del denaro, sostituendolo, in pratica, con quello di moneta, diventata ora, come già detto, un clik sulla tastiera dei computer super tecnologici. La moneta, però, nella sua materialità nasconde anche un' astrattezza che, al contrario del denaro come concetto mentale, è soggetta a scomparire in ogni momento come dimostrano le crisi bancarie ricorrenti , compresa l' ultima ancora in atto . Ciò che resta invece è l' idea di denaro come fine della vita, ma il suo accumulo, col risparmio della moneta clik, potrebbe anche annullarne la funzione naturale. Questo prevede Fini nell' ultimo capitolo del suo libro.
Ne parleremo nel prossimo intervento. Già adesso, comunque, posiamo confermare che la vita degli essere viventi sulla Terra non è opera gestionale dei governi ma solo dalla "gestione finanziaria" dell' economia mondiale senza che i loro applicatori ne diano informazione diffusa ai cittadini.