L’ ABRUZZO: IN EMERGENZA MORALE E SVILUPPO ECONOMICO

 

Mentre stavamo cercando ancora qualche altro elemento necessario , oltre che utile , per un ulteriore intervento sullo scandalo della "monnezza"  ci siamo imbattuti in due elementi  di cronaca culturale che ci hanno dato due spunti di riflessione.

Il Primo, una dichiarazione dello scrittore Mario Vargas Llosa, freschissimo premio Nobel per la letteratura.

Il secondo, due osservazioni "socio-politiche " che si completano a vicenda; una pubblicata sul quotidiano  "Il Centro, a firma del Direttore  Roberto Marino; l' altra ricevuta via E-Mail dal consigliere regionale  dott.ssa Marinella Sclocco.

Il premio Nobel , intervistato dalla collega Veronica Grimaldi  per "il Giornale" di Feltri, alla domanda del perché uno scrittore intellettuale si interessa anche di politica,  ha risposto:  Dopo la lettura  la reazione spontanea è stata questa: se l' imperativo  morale è giusto che sia patrimonio socio-culturale dello scrittore, perché, a maggior ragione, non dovrebbe esserlo anche dei giornalisti ? Da qui la riflessione sugli articoli, di un politico e di un giornalista. Ci spieghiamo. commentandoli.  

Intanto, vediamo se e come nei due interventi appare chiaro e completo "l' imperativo morale e civile" che abbiamo descritto sopra. Ad una lettura superficiale la richiesta del rispetto  di un "obbligo morale e civile" nell' esecuzione di impegni personali e sociali da parte di chi gestisce la cosa pubblica, o altra attività socialmente utile, appare subito evidente. Ma non va oltre l' enunciazione  teorica, alla quale non segue nessuna proposta pratica I lettori, così, traggono la conclusione che sono sempre altri, ma non identificati, ad avere l' obbligo di fare.

La loro "partecipazione democratica" non è prevista, nessuno la chiede, se non per fare da porta striscioni nei cortei,  e quindi la necessità di quell' impegno morale perde significato, ammesso che venga percepito come  importante. Insomma non basta dire che ci servono "nuove politiche di sviluppo" , o che serve "un patto tra forze sane e responsabili" per combattere " l' emergenza morale"  se non si fanno proposte concrete e precise delle cose da fare a chi se ne deve assumere la responsabilità.. Diversamente diventano luoghi comuni buoni solo per fare propaganda demagogica  o accrescere la visibilità professionale, o  di rappresentanza sindacale.

C'è poi l' aspetto linguistico sull'uso dei termini appropriati per esprimere pensieri corretti. : Pil, welfare, sviluppo, crescita , ripresa, evoluzione, qualità di vita,  ecc. A noi non è mai capitato di leggerne la spiegazione e la differenza Eppure se non si hanno le idee chiare in merito, non si capirà mai perché non c' è economista che non dica che la crisi l' abbiamo superata ma che durerà ancora a lungo. Passiamo agli articoli.


PER L'ABRUZZO OCCORRONO NUOVE POLITICHE DI SVILUPPO

Il testo di questa lettera non siamo riusciti a sintetizzarla o spezzettarla ,  come ‘ l' articolo che segue. Un riassunto forzato avrebbe tolto la possibilità di capire la nostra osservazione sulla mancanza di proposte concrete. Diamo atto, invece,  alla dott.ssa Sclocco di aver diffuso via e-mail il testo della sua proposta sul contenuto del Piano Sociale  sul quale sta ancora lavorando. L' argomento meriterebbe  un intervento specifico soprattutto perché non ci sembra inseribile fra le proposte concrete connesse all' attuale emergenza di cui parla il collega Marino. Ci limitiamo , pertanto ad inserire nel testo brevi commenti color fucsia.

 


 

 Gentile Direttore,

 Le sottopongo alcune riflessioni che scaturiscono oltre che dalla mia  attività politica anche e soprattutto dall'esercizio della mia   professione, che mi permette di ascoltare e rilevare un disagio comune,
 determinato da un malessere economico crescente, da un'economia ferma.  Disagio che sempre più spesso sfocia in depressione e paura di vivere

 Ogni azione della vita quotidiana di tutti ha assunto carattere di   prudenza ( noi la chiameremmo "saggezza" con cui è possibile spesso controllare anche la paura) in alcuni casi anche di paura.

 Per questo, anche la mia battaglia per un piano sociale più efficace,  più vicino alle esigenze vere del cittadini abruzzesi, esigenze che si  sarebbero dovute rilevare con più attenzione e scientificità prima
 della elaborazione delle "Linee guida per la stesura del Piano Sociale triennale" che in agosto la giunta Chiodi ha approvato.

. Il PD non abbasserà, io non abbasserò il livello d'attenzione sul tema  e per questo con le associazioni sociali e sanitarie stiamo lavorando  ad un documento di modifiche che ho presentato all'assessore Gatti.

 Oggi ahimè, i mie timori sono confermati dai dati emersi ieri dal  convegno della CGIL tenutosi a Pescara.
 Dal 2000 al 2008 l'uso di alcolici e psicofarmaci è cresciuto  vertiginosamente fino ad arrivare ad una aumento del 70 per cento? Come non ascrivere il fenomeno alla crescita di un disagio?  Come restare immobili o assumere un atteggiamento superficiale pur  avendo la possibilità di stilare un piano più efficace per  "esserci"soprattutto come istituzioni in un momento di grande  difficoltà per l'intera popolazione della Regione (Qui mancano le proposte concrete: che significa "esserci" ? E poi, alcool e droga costano . Da dove escno i soldi? ).

 Si esserci ! Proprio perché il quadro economico regionale ben tracciato  dal centro studi della CGIL conferma quanto da mesi noi del PD stiamo  sostenendo con forza crescente: una caduta vertiginosa del potere di  acquisto della popolazione abruzzese causata da una perdita di posti di  lavoro in tutti principali settori, fa crescere il malessere.  Ad aggravare un quadro gia' disastroso, la mancanza di una
 leadership e di una maggioranza divisa su temi di politica economica e  una gravissima disattenzione ai bisogni dei cittadini da parte  dell'attuale Governo sta ulteriormente minando la possibilità di   ripresa.(ripresa di che?)

 La Regione, deve assolutamente aprire un dibattito chiaro con le parti  sociali (chi e dove sono?) finalizzato a definire assieme agli attori del sistema  economico  e sociosanitario i punti chiave sui quali costruire una ripresa per il  benessere della comunità attraverso l'utilizzo di tutti gli strumenti  possibili.( cioè quali?)

Purtroppo l'Abruzzo in meno di 5 anni ha eroso quanto fatto negli  ultimi 20 anni in termini di PIL (cos'è e come si calcola?) prodotto e ricchezza accumulata, sta  rischiando di ritornare appunto ad essere la prima regione del  mezzogiorno.

Occorre lavorare sulle principali vocazioni del nostro territorio che  sono principalmente piccole imprese agricole e artigiane e medie  imprese commerciali e turistiche, e non ultimo prestare maggiore  attenzione alle politiche comunitarie in modo da creare nuove  opportunità di sviluppo  (?) e misure di sostegno (cioè?) alle già troppo  penalizzate realtà esistenti.

  Anziché involvere, lavoriamo per la ripresa, (?) per l' evoluzione  (?) del  nostro territorio, per il diritto di tutti a una migliore qualità di  vita .(cioè : consumare,consumare, consumare  per far crescere i rifiuti differenziati?).

Marinella Sclocco



Emergenza morale, un patto per l'Abruzzo
di Roberto Marino

Abbiamo estrapolato  dal  testo originario dell' editoriale i punti che si prestavano  a commento. Il testo in nero è quello  originario

"Che triste fotografia offre l'Abruzzo in questo malinconico autunno." (Se la situazione non fosse drammatica, e non avesse presentato cortei con carriole, si potrebbe parlare di un avvio romantico.)

 

" L'Abruzzo di oggi è una cartina con tanti feudi e potentati, tante «signorie della politica». Ogni zona ha il suo «signorotto delle clientele». C'è il partito delle cliniche, del cemento, dell'acqua, delle discariche, dei trasporti. Una ridda sconfinata di lobby, senza che nessuno sappia dove stiamo andando."  ( Sulle cliniche siamo intervenuti con una proposta che pur se espressa in modo diverso proponeva una soluzione fac - simile a quella attuale su Villa Pini.. Sulla sanità privata , durante il turbine di Villa Pini, abbiamo proposto una iniziativa mirata a provocare una risposta precisa alla domanda: " La sanità privata è di aiuto o no a quella pubblica? " Però né la stampa, né le autorità sanitarie di ogni livello hanno risposto all' iniziativa. Ci eravamo illusi che negli ambienti sanitari  e soprattutto nella stampa parlata e scritta qualcuno si interessasse al problema. Sulle discariche , cioè raccolta e smaltimento della monnezza, abbiamo già pubblicato tre interventi con alcune proposte. A breve torneremo alla carica con idee concrete.)

"L'Abruzzo è in piena emergenza morale, ha bisogno di una nuova classe dirigente che si occupi dei guai delle famiglie, dei giovani, del futuro dell'economia." ( Attenzione! Anzitutto occorre precisare che significa occuparsi di famiglia, giovani ed economia.Se c'è chi si occupa di qualcuno, il qualcuno si convince che tutto gli sia dovuto Ne consegue che occorre riflettere sulla opportunità o meno di delegare tutto alla classe dirigente, la quale , è ormai noto, è il settore più corruttibile della società)

"Occorre un patto tra forze sane e responsabili". ( Lo ha detto anche l' Arcivescovo di Chieti-Vasto, Monsignor Bruno Forte, ma neanche lui ha provato a dire dove reperire "uomini e donne responsabili e seri"..Non vogliamo essere catastrofisti ma crediamo che si dovrà aspettare la prossima generazione dei 15enni a condizione che la pubblica istruzione si decida ad attivare subito le opportune riforme programmatiche delle scuole superiori e dell' Università.)

 

Una volta radicale. Ma come?.  C'è bisogno di una grande alleanza che metta l'Abruzzo al centro dei pensieri: poche cose, ma farle subito e bene.

 ( Lanciamo una proposta concreta: vogliamo descrivere concretamente la svolta e il modo di attivarla? Ci troverebbero posto anche quelle poche  cose da fare subito., compreso un progetto per l' Aquila, che con carriole e striscioni , e non solo, ha terremotato anche l' immagine della città e della Regione?

 

LA NOSTRA PROPOSTA

Poiché è ormai certo che non sarà possibile raddrizzare a breve un bel niente, l' unica speranza alla quale ci si può affidare è che intervenga la scuola con una riforma organizzativa e dei programmi di studio a partire dalla scuola media  fino all' università.. Per cominciare è sufficiente per adesso : a) Abolire il valore legare del titolo di studio;b)-abolire l' obbligo scolastico che non ha più senso sia giuridico che psicologico  ; - c) - ripristinare il vecchio tipo di concorso selettivo degli insegnanti di ogni ordine e grado aggiornando i relativi programmi d' esame;d) - introdurre la lettura e lo studio della Costituzione a partire dalla quinta elementare con approfondimenti nei gradi successivi; e) - introdurre, insieme alla Costituzione, la lettura- studio del Codice Civile nella scuola superiore; f) -sempre nella superiore introdurre lo studio del sistema monetario e della gestione finanziaria a livello nazionale e internazionale. Il mancato adeguamento dei programmi alle modifiche socio-economiche e politiche ha  provocato l' attuale sfascio del nostro servizio educativo

 

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