L' ABRUZZO ECONOMICO : PRIMA LE IMPRESE , ADESSO LE ASSUNZIONI

E' sempre il CRESA che coordina e diffonde indagini e programmi a livello regionale,  Dopo la crescita delle imprse che , però, non brillano, adesso riceviamo i dati più significativi sui programmi di  assunzione  delle aziende. Purtropp neanche queste soddisfano le aspettative della gente . Contentiamoci perchè c'è di peggio. Teramo e Chieti promettono di più.

i programmi di assunzione delle imprese abruzzesi per il 2013.

Il CRESA rende noti i risultati dell'indagine sui programmi di assunzione per l'anno 2013 del Sistema informativo Excelsior condotta da Unioncamere e Ministero del Lavoro su un campione di imprese private dell'industria e dei servizi con almeno un dipendente in media nel 2010. In Abruzzo sono 17.070 gli occupati per i quali si prevede l'attivazione di un nuovo contratto di lavoro nel 2013, pari al 2,3% del totale nazionale e al 9% di Sud e Isole: 13.880 assunzioni riguarderanno lavoratori dipendenti, di cui 7.760 non stagionali e 6.120 stagionali, 1.550 interinali, 1.080 collaboratori a progetto e 550 collaboratori a partita IVA e occasionali. L'incidenza regionale dei nuovi contratti di lavoro subordinato stagionale e non (81,3%) è superiore alla media italiana (75,2%) e allineata a quella del Mezzogiorno (81%), il peso delle assunzioni con contratti interinali (9,1%) è intermedio tra il valore nazionale (11,4%) e quello ripartizionale (6,1%). I nuovi contratti di collaborazione in Abruzzo rappresenteranno una quota (9,5%) del totale delle assunzioni che si prevede verranno effettuate nel 2013 sensibilmente inferiore alla media nazionale (13,5%) e a quella del Sud e Isole (12,9%), dovuta principalmente alla minore incidenza dei contratti a progetto (Abruzzo: 6,3%; Italia: 8,8%; Mezzogiorno: 9,4%).

Per quanto riguarda le specificità provinciali, si osserva la maggior incidenza dell'attivazione di contratti di lavoro dipendente a Teramo (86,7% del totale provinciale), di lavoro interinale a Chieti (14%), di contratti a progetto all'Aquila (9,8%) e di altri contratti di collaborazione non alle dipendenze a Pescara (4,4%).

Considerando i movimenti relativi ai soli nuovi contratti di lavoro dipendente stagionale e non stagionale si osserva che, a fronte di 13.880 assunzioni, si prevedono 21.460 uscite da mondo del lavoro con un saldo pari a -7.580 unità. La dinamicità della realtà regionale è superiore a quella media nazionale, come dimostrano i più elevati valori dei tassi di entrate (Abruzzo: 6,2%,; Italia: 5%) e di uscite (Abruzzo: 9,6%; Italia: 7,1%), ma il saldo è in regione peggiore di quello che si osserva a livello nazionale (Abruzzo: -3,4%; Italia: -2,2%) e leggermente migliore di quello del Mezzogiorno (-3,6%). A livello provinciale le peggiori previsioni riguardano Pescara (-4%), seguono Teramo (-3,5%), L'Aquila (-3,2%) e Chieti (-3%). Chieti e Pescara, in particolare, fanno registrare i più bassi tassi di entrate (rispettivamente 4,6% e 5%), Teramo e L'Aquila i più elevati di uscite (11,6% e 11,2%).

Le assunzioni non stagionali con contratto di lavoro dipendente rappresenteranno in regione il 45,5% del totale e il 55,9% di quelle che verranno effettuate con contratti di lavoro dipendente, valori entrambi sensibilmente inferiori a quelli medi nazionali (rispettivamente 49% e 65,2%) e ripartizionali (47,2% e 58,2%). A livello provinciale sono Teramo e L'Aquila a presentare quote inferiori a quelle medie regionali, migliore la situazione previsionale relativa a Pescara e, soprattutto, Chieti.

Per quanto riguarda infine le assunzioni non stagionali di giovani (fino a 29 anni), le previsioni allineano l'Abruzzo alla media nazionale e del Sud e Isole (rispettivamente 32% contro 32,8% e 31,4%). Particolarmente critica a livello sub regionale l'aspettativa riguardante l'Aquila (20,2%), superiori alla media regionale quelle riguardanti le altre province. Il sistema delle imprese che opera all'Aquila è, inoltre, quello che manifesta la maggiore difficoltà a reperire sul mercato risorse rispondenti alle proprie necessità ed è al tempo stesso quello che avverte in modo meno sensibile la necessità di adottare specifiche azioni di formazione.